Vaccinum Vitis Vidaea in una nutrizione coerente con la terapia
L’ impiego di fitoterapia e in particolare del Vaccinum Vitis Vidaea durante una nutrizione coerente con prevenzione o terapia è utile per contenere la necessità di farmaci. Quando si ottiene un risultato clinico senza sommistrazione di farmaci, si ricava anche un beneficio nell’ analisi della composizione corporea. Il Vaccinum Vitis Vidaea o mirtillo è una pianta suffruticosa glabra con radice serpeggiante, perenne, di luoghi umidi, fusti sottili molto ramosi, foglie ovali alterne con corto picciolo e margine dentellato, colore verde pallido, fiori bianchi o rosei, frutto a bacca globuloso di colore nero-violetto di sapore acido. Il mirtillo appartiene alla famiglia delle Ericaceae ed è molto comune nelle brughiere e nei boschi. Il mirtillo contiene antocianine con azione vasoprotettiva, antiedemigena, antiossidante, antinfiammatoria e astringente. Le foglie del mirtillo contengono idrochinone, sostanza efficace contro cistiti e uretriti, mentre le bacche possono avere un’azione astringente utile nelle diarree. Il mirtillo nella fitoterapia è frequentemente impiegato come coadiuvante nei disturbi venosi dalle gambe pesanti o le vene varicose. Il mirtillo vanta una buona attività antiossidante e trova anche impiego nei disturbi della vista.
Nella medicina popolare le foglie sono impiegate come ipoglicemizzanti, generalmente sotto forma di tisane. Le foglie hanno dimostrato di contenere un alto livello di cromo che aumenta la tolleranza al glucosio. Dosi molto elevate possono interferire con farmaci anticoagulanti o antiaggreganti e se ne sconsiglia l’uso in gravidanza o allattamento.
Sotto il nome generico di mirtillo si possono in realtà trovare diverse specie. Quella più ricca di principi attivi è in effetti il Vaccinum myrtillus che in Italia è diffuso nelle zone collinari e di montagna tra i 1200 e i 2000 metri. Tra gli altri più comuni: Vaccinum corymbosum, mirtillo americano, dotato di frutti più grandi di quello del mirtillo comune che hanno una polpa di colore chiaro piuttosto che viola intenso. È tranquillamente edibile ma ha un contenuto inferiore di principi attivi. Vaccinum angustifolium e Vaccinum myrtilloides sono altre due specie che si possono trovare in commercio. Vaccinum macrocarpon, cranberry, ha frutti edibili, piuttosto aciduli ricchi di acido citrico e altri composti. Questa specie di mirtillo è molto apprezzata per le sue proprietà disinfettanti urinarie ed è utilizzata principalmente in caso di cistiti. Vaccinum. oxycoccos, wild cranberry o mirtillo palustre, cresce nel Nord-Est dell’Italia, in torbiere e paludi acide, molto simile, anche nell’impiego, al classico cranberry. Infine il più noto tra le specie di mirtillo è il Vaccinum Vitis Idaea o mirtillo rosso, con piccole bacche rosse, molto comune in Italia dalle Alpi all’Appennino settentrionale. Quest’ultima specie di mirtillo contiene ugualmente arbutina ed è spesso impiegato come sofisticazione di un’altra ericacea, l’uva ursina.
La nutrizione e la prescrizione di fitoterapia esigono competenza congiunta in entrambi i campi ed è pertanto consigliabile rivolgersi a un medico esperto. Eccessi e difetti nei dosaggi possono essere causa di disturbi piuttosto che la loro soluzione. Le interazione della fitoterapia con la nutrizione è vantaggiosa per il paziente, ma richiede una precisa valutazione. L’automedicazione è pertanto poco raccomandabile. Tutte le valutazioni sono da rapportare all’ analisi di composizione corporea, necessaria per stabilire con precisione nel singolo paziente, la nutrizione corretta e la somministrazione di fitoterapia. Anche i campi emozionali e i conflitti biologici patiti dal paziente sono oggetto di indagini perchè la composizione corporea esprime interazioni precise anche a livello emozionale e mentale.
La nutrizione coerente con il trattamento non è applicata solo al fine di ottimizzare il peso forma, ma sopratutto per contenere la risposta infiammatoria e la acidificazione associata a molte patologie. Si tratta di una metodica complessa che considera la scelta del cibo e dello stile di vita parte integrante di una terapia. Una nutrizione coerente con il trattamento si associa efficacemente a terapia farmacologica consentendo di ridurne il dosaggio, motivo evidente per il quale è spesso banalizzata e trascurata nelle prescrizioni. La nutrizione coerente è anche uno strumento di prevenzione importante per molte malattie. Cibo e cura sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici. Il trattamento tramite nutrizione è integrativo e non sostitutivo di altri strumenti di terapia. Si consiglia di rivolgersi a un medico, verificando l’iscrizione dell’operatore presso Ordine dei Medici, assicurandosi che operi le scelte in terapia tramite l’ analisi della composizione corporea. Il trattamento in nutrizione del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello