Schiena: dolore alla schiena e nutrizione coerente con il trattamento
Nel dolore alla schiena una nutrizione coerente con il trattamento applica strategie nella scelta del cibo idonee a contenere l’infiammazione e la acidificazione tipica di questi pazienti. La nutrizione coerente con il trattamento non è applicata solo al fine di ottimizzare il peso forma, ma sopratutto per contenere cooperare a terapia specifica favorendo o consentendo il processo di guarigione. Si tratta di una metodica complessa che considera la scelta del cibo e dello stile di vita parte integrante di una terapia. Una nutrizione coerente con il trattamento si associa efficacemente a terapia farmacologica consentendo di ridurne il dosaggio, motivo evidente per il quale è spesso banalizzata e trascurata nelle prescrizioni. Il dolore alla schiena è spesso dovuto ad una infiammazione delle articolazioni, dei nervi, alla contrazione dei muscoli o a stress. Senza una giusta terapia, il dolore alla schiena può cronicizzare ingenerando un limite considerevole delle funzioni articolari. Il dolore alla schiena può essere causata da fattori costituzionali e ambientali o da fattori scatenanti quali traumi.
Il dolore alla schiena è una sensazione d’intenso dolore alla bassa del dorso che si proietta verso le estremità inferiori. Al dolore possono essere associate le parestesie, sensazioni sine materia, e la difficoltà motoria. La sintomatologia dolorosa è spesso unilaterale e talvolta bilaterale. I sintomi caratteristici compaiono tardivamente rispetto all’inizio della malattia e sono: limitazione funzionale, dolore, dolore all’inizio del movimento, dolore la mattina, parestesie, insicura deambulazione e ripercussioni sulla vita sessuale. Spesso le cause del dolore alla schiena sono multiple e connessa alla postura, alla contrazione muscolare, alla degenerazione o usura delle articolazioni, alla compressione dei nervi per discopatia, alla nevrite e per disturbi di tipo emozionale. La diagnosi di dolore alla schiena e della cause esatte che la determinano precede ogni trattamento. Per la diagnosi si ricorre agli esami radiografici, la risonanza magnetica, l’elettromiografia e gli esami di laboratorio. Il dolore alla schiena evidenzia un grande pericolo per i pazienti che ne sono affetti, una progressione lenta ma recidivante. Ogni volta che il paziente ha una remissione clinica pensa di non aver più il problema fino alla prossima fase con manifesto dolore. Questo tende a produrre un comportamento del paziente omissivo di terapia.
Una nutrizione coerente con il trattamento è utile per applicare strategie alimentari idonee a ridurre l’ infiammazione cronica e la situazione metabolica iperacida tipica in questi pazienti. Qualità del cibo e orario di assunzione interferiscono in modo significativo con il corretto equilibrio del cortisolo. Cibo inadeguato comporta, infatti, una disregolazione del ritmo circadiano dei glucocorticoidi. Alla presenza uno stile di vita dettato dalla pubblicità e dalle abitudini o tradizioni, si assiste a un’alterazione dell’asse HPA. Gli effetti negativi di una circadianità perduta cortisolo e delle alterate retroazioni ormonali comportano l’alterazione della corretta risposta infiammatoria. Una nutrizione coerente con il trattamento seleziona i pasti secondo le retroazioni ormonali indicate, determina un equilibrio acido-base e un contenimento della risposta infiammatoria, della acidifciazione e del carico tossine immesse dall’industria alimentare nel cibo. La nutrizione coerente è uno strumento rilevante anche nella prevenzione oltre che nella cure di molte malattie. Cibo e terapia sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici. Il trattamento tramite nutrizione è integrativo e non sostituitivo di altri strumenti di terapia. Si consiglia di rivolgersi a un medico, verificando l’iscrizione dell’operatore presso l’Ordine dei Medici. La strumentazione per eseguire l’ analisi della composizione corporea è la premessa per un lavoro efficace. Il trattamento in nutrizione del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello