Indice insulinico
L’ indice insulinico è la risposta insulinemica di un organismo dopo ingestione di un alimento e tale parametro espande la conoscoscenza dei legami tra cibo e salute. L’ indice insulinico è l’effetto d un preciso alimento non sulla glicemia, ma sull’insulina. Si tratta di un parametro avanzato e recente nella misurazione degli alimento, che consente una migliore valutazione rispetto all’indice glicemico per non citare le “attempate” calorie. L’indice glicemico tiene conto infatti solo dell’innalzamento della glicemia in relazione all’impatto di un cibo, ma non della produzione di insulina totale. La elevazione eccessiva dell’insulina è rilevante in numerosi processi di malattia che implicano l’uomo. L’ indice insulinico consente infatti di rilevare che l’attività dell’insulina non dipende esclusivamente dai carboidrati, ma anche da grassi e sopratutto dalle proteine. Queste determinano una richiesta di insulina tardiva rispetto all’ora del pasto, ma non meno impegnativa per l’organismo. L’ indice insulinico si misura dopo l’assunzione di 239 kcal,o 1000 kj di un cibo a diversi tempi di assimilazione.
L’ indice insulinico mette in evidenza l’errore culturale di aver attribuito ai soli carboidrati la capacità di stimolo sull’insulina. La produzione di insulina provocata da un pasto misto è sempre stata oggetto di difficoltà predittive. Tra le molte incongruenze oggetto di ricerca, si era notato che un pasto composto di carboidrati e proteine elevava eccessivamente la secrezione di insulina con tutti gli effetti sulla salute connessi. L’accoppiamento tra carbo e proteine, se ingeriti assieme causavano una risposta molto più alta rispetto alla loro assunzione singola. Tra gli alimenti più problematici si osservano i latticini apprezzati in passato per un basso indice glicemico, ma caratterizzati purtroppo da un elevato indice insulinico. Un alto apporto di latte a breve termine nella nutrizione incrementa i livelli di insulina e la resistenza insulinica al contrario della carne. Altrettanto si evidenzia una sproporzionata reazione insulinica dei latticini rispetto ai carboidrati. I livelli di glucosio e insulina non sono sempre essere correlati, perchè un cibo altamente proteico, dolciumi e grassi provocano una stimolazione dell’ormone insulina sproporzionalmente più alta. Ad esempio la carne e il pesce hanno un ridotto indice glicemico, ma un medio indice insulinico, mentre lo yogurt presenta un medio indice glicemico ed un indice insulinico molto elevato.
Una elevata produzione di insulina non è connessa solo alla induzione del diabete, ma è messa in relazione a molte, se non tutte le patologie degenerative .L’ indice insulinico mette fortemente in discussione l’efficacia delle diete ipocaloriche,proteiche, basate sulla mescolanza dei cibi e i cibi prodotti dall’industria alimentare. La evoluzione della vita sulla terra prevede che la capacità metabolica di processare molto cibo mescolato ed elaborato non abbia avuto i tempi necessari per essere acquisita. Generalmente in natura ci si nutre di un cibo per volta, cibo peraltro che non ha subito processi di lavorazione industriale. Il cibo in natura viene assunto senza manipolazioni chimiche o fisiche particolari, secondo stagione e orario di assunzione ben codificato dai ritmi circadiani e circannuali. La mescolanza dei cibi, i processi di lavorazione industriale e la rottura del rapporto corretto con l’ambiente non risalte ad oltre gli ultimi 5000 anni, con una violenta accelerazione negli ultimi 200. Questo arco temporale è troppo breve per consentire adattamento e pertanto la maggior parte delle abituidini consolidate dell’uomo moderno sono rilevantemente coinvolte nella induzione delle malattie e nella sofferenza.