Dolore cronico e nutrizione coerente con il trattamento
Nel dolore cronico si consideri anche la nutrizione per implementare quelle strategie alimentari che consentono di modulare l’infiammazione cronica. La nutrizione favorisce le interazioni tra nutrizione routinaria, secrezioni ormonali e risposta infiammatoria. Le interazioni tra nutrizione, endocrino, e difesa immunitarie possono essere impostate come inibitorie nell’espressione del dolore cronico. La valutazione delle abitudini alimentari applicate dal paziente in nutrizione avviene per mezzo dell’analisi della composizione corporea. La sequenza nutrizionale proposta al paziente per contenere il dolore cronico considera sia il carico glicemico GL (Glicemic Load) , sia il PRAL (Potential Renal Acid Load). Il rispetto della circadianità della risposta metabolica e endocfina sono la base per la costruzione di sequenze nutrizionali idonee a attivare retroazioni ormonali, immunitarie e favorevoli a contenere l’ infiammazione e il dolore cronico.
La risposta metabolica circadiana di ogni paziente è la premessa per una strategia nutrizionale ordinata nel tempo e mirata sia al benessere sia alla correzione dei processi infiammatori. Il nome di sequenza nutrizionale deriva proprio dalla considerazione degli orari di assunzione oltre che dei carichi. La cura del dolore cronico è dipendente anche dello stile di vita praticato, in merito al quale il medico esprime la sua prescrizione. Una delle caratteristiche fondamentali della nutrizione è la rilevazione strumentale dei parametri metabolici, della composizione corporea del paziente. Un alto livello di precisione nella misurazione biompedenziometrica permettono di definire e monitorare la nutrizione e la terapia del paziente. La nutrizione è un metodo basato sul calcolo del carico glicemico, i valori nutrizionali degli alimenti e la loro risposta sull’equilibrio acido base. La terapia del dolore cronico con il supporto della nutrizione comporta per il paziente la considerazione dei seguenti parametri:
- cosa mangiare
- a che ora mangiare l’alimento indicato
- il massimo di quantità consentita dell’alimento indicato
- il minimo di quantità consentita dell’alimento indicato
- la quantità d’acqua da assumere in ventiquattro ore
- eventuale integrazione di nutrienti carenti
La nutrizione e salute sono interdipendenti tramite rapporti ormonali, immunitari e metabolici. La nutrizione può interferire tramite questi rapporti contribuendo a una migliore gestione del dolore cronico. Nel trattamento del dolore la nutrizione coerente contiene l’infiammazione osservando strategie alimentari idonee ad abbassarla progressivamente. Per favorire questa strategia è opportuno contrastare anche l’acidosi sempre associata al dolore cronico. Sia la nutrizione che le abitudini interferiscono in modo significativo con il corretto equilibrio del cortisolo. Risposta adattativa a stress e nutrizione malsana determinano una disregolazione 0anche del ritmo circadiano dei glucocorticoidi. Il cortisolo dovrebbe avere la sua acrofase circadiana intorno alle nove a.m. e la sua batifase circadiana alle 12 p.m.. Ritmi alimentari non coerenti con il movimento apparente del sole, comportano un’alterazione dell’asse HPA e della risposta infiammatoria. L’alterazione dell’asse HPA è caratterizzata da perdita d’equilibrio tra gli ormoni CRH, ACTH e cortisolo. Gli effetti negativi di una corretta organizzazione temporale del cortisolo e delle alterate retroazioni ormonali connesse, sono responsabili di una risposta infiammatoria non concludente. La nutrizione considera nella prescrizione le retroazioni ormonali indicate e comporta un processo digestivo integro, un equilibrio acido-base, un contenimento della risposta infiammatoria e pertanto anche della intensità del dolore cronico patito dal pazeinte. Il paziente in nutrizione oltre a contenere l’espressione del dolore cronico e risposta infiammatoria, non perde la massa magra,processo di maggior pericolo in questi pazienti.
La nutrizione oltre a rappresentare uno strumento per la terapia è anche importante nelle situazioni che richiedono prevenzione. La nutrizione e la cura sono legate da relazioni ormonali, biochimiche e metaboliche. Il trattamento tramite nutrizione si aggiunge e completa altre forme di terapia. La nutrizione richiede prima di essere applicata, esami strumentali, valutazione dei sintomi, delle cause e la diagnosi corretta del paziente. Pertanto prescrivere e somministrare nutrizione è necessariamente un atto medico. Si consiglia di rivolgersi a un medico, verificando l’iscrizione dell’operatore presso Ordine dei Medici, assicurandosi che operi le scelte di terapia tramite l’ analisi della composizione corporea. Il trattamento in nutrizione del malato non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale. Al contrario la nutrizione stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello