Ortosifon e nutrizione coerente con la prevenzione e terapia
L’ impiego di fitoterapia e in particolare dell’ ortosifon durante una nutrizione coerente con la prevenzione e terapia è utile per contenere la necessità di farmaci. Quando si ottiene un risultato clinico senza sommistrazione di farmaci, si ricava anche un beneficio sulla salute generale del soggetto trattato. Si evidenzia pertanto un rilevante vantaggio dall’ uso di fitoterapia in associazione alla nutrizione. L’ ortosifon (orthosiphon aristatus) comunemente chiamato tè di Giava è originario dell’Asia tropicale e importato dall’ Indonesia. L’ ortosifon appartiene alla famiglia delle Lamiaceae. Si tratta di una pianta perenne, alta fino a 60 cm, con il fusto quadrangolare, foglie ovali-lanceolate, brevemente picciolate con base cuneiforme e punta acuminata con margine grossolanamente seghettato. La superficie fogliare dell’ ortosifon è verde o verde-gialla mentre quella inferiore è grigio-verde, i piccioli e le nervature possono essere bruno-violacei. I fiori dell’ ortosifono sono viola chiaro con stami molto sporgenti blu-viola, sono disposti in verticilli. Gli stami e lo stilo così sporgenti gli conferiscono il nome indonesiano kumis kuting che significa “baffi di gatto”.
L’ ortosifon contiene derivati dell’acido caffeico ( acido rosmarinico e dicaffeoil tartrato), flavonoidi (sinensetina), diterpeni (ortosifoli) e oli essenziali. L’ ortosifon contiene inoltre sali di potassio. Generalmente l’ ortosifon è impiegato come diuretico nelle infiammazioni croniche o ricorrenti essendo ricco di composti fenolici e flavonoidi ad azione diuretica, depurativa e favorente l’eliminazione di acido urico, anche come blando disinfettante urinario. L’ ortosifon aumenta il volume dell’urina emessa in maniera analoga, alla sostanza di sintesi furosemide con eliminazione dei minerali correlati quali sodio, potassio, e cloro. L’ ortosifon inoltre è in grado di eliminare tramite le urine maggior quantità di sodio e minore di potassio rispetto al diuretico di sintesi sopracitato; mentre per l’eliminazione del cloro si equivale al farmaco. Il tè di Giava risulta dunque molto utile in caso di cellulite.
L’azione diuretica della pianta è dovuta anche a una diminuzione della ritenzione di liquidi da parte dei colloidi presenti nei tessuti e nel sangue, riducendo la forza del legame che esiste fra acqua e colloidi, che è uno dei fattori condizionanti la produzione dell’urina. L’ ortosifon potenzia l’azione dei diuretici, sia di sintesi sia naturali. Se ne evita pertanto l’assunzione serale per evitare al soggetto trattato risvegli notturni per l’eliminazione delle urine. Il Tè di Giava possiede infine un’azione antagonista alla contestuale assunzione di preparati a base di salvia officinale, adrenalina, estratto ipofisario, epatico e sali biliari. Si sconsiglia l’uso di ortosifon nelle patologie per le quali è controindicata la diuresi forzata, come alla presenza di edemi e insufficienza renale o cardiaca. Bisogna comunque assicurare un abbondante apporto di liquidi durante l’assunzione di ortosifon.
La nutrizione e la prescrizione di fitoterapia esigono competenza congiunta in entrambi i campi ed è pertanto consigliabile rivolgersi a un medico esperto. Eccessi e difetti nei dosaggi possono essere causa di disturbi piuttosto che la loro soluzione. Le interazione della fitoterapia con la nutrizione è vantaggiosa per il paziente, ma richiede una precisa valutazione. L’automedicazione è pertanto poco raccomandabile. Tutte le valutazioni sono da rapportare all’ analisi di composizione corporea, necessaria per stabilire con precisione nel singolo paziente, la nutrizione corretta e la somministrazione di fitoterapia. Anche i campi emozionali e i conflitti biologici patiti dal paziente sono oggetto di indagini perchè la composizione corporea esprime interazioni precise anche a livello emozionale e mentale.
La nutrizione coerente con il trattamento non è applicata solo al fine di ottimizzare il peso forma, ma sopratutto per contenere la risposta infiammatoria e la acidificazione associata a molte patologie. Si tratta di una metodica complessa che considera la scelta del cibo e dello stile di vita parte integrante di una terapia. Una nutrizione coerente con il trattamento si associa efficacemente a terapia farmacologica consentendo di ridurne il dosaggio, motivo evidente per il quale è spesso banalizzata e trascurata nelle prescrizioni. La nutrizione coerente è anche uno strumento di prevenzione importante per molte malattie. Cibo e cura sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici. Il trattamento tramite nutrizione è integrativo e non sostitutivo di altri strumenti di terapia. Si consiglia di rivolgersi a un medico, verificando l’iscrizione dell’operatore presso Ordine dei Medici, assicurandosi che operi le scelte in terapia tramite l’ analisi della composizione corporea. Il trattamento in nutrizione del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello