Densità corporea e nutrizione coerente con la terapia delle malattie
La densità corporea o Body density è un parametro della composizione corporea rilevante per una nutrizione coerente con la terapia delle malattie. La composizione corporea può essere valutata con precisione tramite la diagnostica bioimpedenziometrica che costituisce la strumentazione di riferimento per la nutrizione L’esame della composizione corporea è veloce, privo di effetti collaterali e ben accetto dai pazienti. I dati riguardanti la composizione corporea sono basilari per la comprensione della situazione clinica del soggetto esaminato e impostare di conseguenza la sua nutrizione corretta. Uno dei parametri verificati dalla bioimpedenziometria è la densità corporea idonea per stimare la densità corporea complessiva o nelle sue diverse componenti come ad esempio la densità ossea. La BD, Body Density o densità corporea volumetrica espressa in g/cm³ .
Lo standard di validazione della densitometria è l’idrodensitometria o pesata idrostatica. La densità corporea è particolarmente nei pazienti afflitti da osteoporosi. La diminuzione della densità ossea è un processo che inizia sempre più precocemente nella vita a causa di una sproporzione crescente nei processi coinvolti nella rigenerazione del tessuto osseo caratterizzata da un’aumentata attività osteoclastica con infiammazione cronica sistemica. Nella maggior parte dei casi questo fenomeno non è legato a una scarsa assunzione di calcio, ma piuttosto ad altri fattori, prevalentemente endocrini e metabolici.
Per la diagnosi di osteoporosi s’impiegano altre metodiche rispetto alla densitometria bioimedenziometrica ovvero la tomografia computerizzata quantitativa (QCT) e la diffusione e trasmissione di ultrasuoni (QUS). Le misurazioni possono essere eseguite total body o su diversi siti del corpo come polso, rachide lombare e femore prossimale. La densitometria bioimpedenziometrica è una metodica non invasiva la quale si presta molto bene sia come sistema preventivo per lo screening di primo livello che come efficace sistema di follow-up per il monitoraggio dell’osteoporosi e la valutazione dei risultati terapeutici farmacologici, nutrizionali e relativi allo stile di vita. I parametri della densitometria bioimpedenziometrica BD o densità corporea di recente introduzione sono i seguenti:
- inferiore a 1,015 g/cm³: densità molto bassa
- tra 1,015 e 1,03 g/cm³: densità bassa
- tra 1,03 e 1,06 g/cm³: densità normale
- superiore a 1,06 g/cm³: densità alta
Per valutare tale dato bioelettrico e porlo in relazione a fenomeni osteoporosi è necessario integrare almeno un secondo parametro dell’analisi della composizione corporea ovvero ECW o acqua extracellulare. Un’elevazione di questo indicatore sopra il 43% dell’acqua totale è marcatore di attività catabolica con presenza denota presenza di processi infiammatori sistemici. Il rimodellamento efficiente della struttura ossea dipende da fattori metabolici, endocrini connessi alla costituzione genetica, alle malattie sofferte e alle abitudini di vita. La nutrizione in questo concerto di variabili assolve a un ruolo rilevante, perché fornisce i costituenti del tessuto osseo, la loro biodisponibilità e predispone alle varie attività di rimodellamento.
La decalcificazione prodotta al fine di preservare il pH corporeo può ovviamente portare all’aumento della fragilità ossea e a ipercalcemia. La carenza di sistemi tampone e una nutrizione acidificante contribuiscono significativamente con gli altri fattori all’insorgenza dell’osteoporosi. Gli alimenti si distinguono tra acidificanti e basificanti a secondo della loro particolarità di indurre nel processo digestivo un eccesso di acidi o di basi. Una carenza di sistemi tampone pertanto attiva direttamente processi osteoclastici ovvero d’impoverimento di massa ossea, con lo scopo di tamponare tramite tale processo un’iperacidità metabolica.
La BD o densità corporea contribuisce in modo significativo alla prevenzione di una situazione metabolica favorevole per l’osteoporosi. Si tratta di sequenze nutrizionali iperalcaline, tali da bilanciare, una concausa importante della malattia osteoporotica. Il trattamento nutrizionale dell’osteoporosi può essere integrato da sistemi tampone assunti per bocca. Inoltre il paziente alimentato con una sequenza nutrizionale, corretta da rapporti commisurati alla circadianità del cortisolo e soprattutto conservanti la massa magra, è contenuto nella perdita di densità corporea. L’alimentazione e conservazione della massa magra alla quale appartiene il tessuto osseo sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici. La BD, densità corporea può interferire favorevolmente su tali rapporti tramite feedback ormonali, contribuendo a migliore gestione dell’osteoporosi.
La nutrizione coerente con il trattamento non è applicata solo al fine di ottimizzare il peso forma, ma sopratutto per contenere la risposta infiammatoria e la acidificazione associata a molte patologie. Si tratta di una metodica complessa che considera la scelta del cibo e dello stile di vita parte integrante di una terapia. Una nutrizione coerente con il trattamento si associa efficacemente a terapia farmacologica consentendo di ridurne il dosaggio, motivo evidente per il quale è spesso banalizzata e trascurata nelle prescrizioni. La nutrizione coerente è anche uno strumento di prevenzione importante per molte malattie. Cibo e cura sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici. Il trattamento tramite nutrizione è integrativo e non sostitutivo di altri strumenti di terapia. Si consiglia di rivolgersi a un medico, verificando l’iscrizione dell’operatore presso Ordine dei Medici, assicurandosi che operi le scelte in terapia tramite l’ analisi della composizione corporea. Il trattamento in nutrizione del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello